Tarantasio Milano 2019
ph: Laura Marcoliniph: Laura Marcoliniph: Studio Azzurroph: Studio Azzurroph: Studio Azzurroph: Studio Azzurro


Ritual for a landscape in transition progettato da DOM- / Leonardo Delogu, Valerio Sirna


Un rito a passo d'uomo per seguire le tracce nascoste del piccolo corso d'acqua Vettabbia, che, tombinato, attraversa Milano e riemerge verso Sud. Il suo attraversamento dal cuore ai margini slabbrati delle campagne di Chiaravalle, si chiude attorno a un fuoco di comunità che rivela e consuma il simulacro del drago Tarantasio, mitico dragone del lago Gerundo che accompagna da secoli l'immagine di Milano.
https://www.casadom.org/mist.html


I campi di Open Agri sono un golfo di terra e vegetazione su cui affacciano gli ultimi quartieri a sud di Milano, ai limiti della città. Da qualche anno il Comune ha iniziato un processo di rigenerazione di quest’area, che è stata suddivisa in appezzamenti e affidata in gestione ad alcune start-up che si occupano di tecniche agricole sperimentali, gettando le basi per la realizzazione di un polo di agricoltura peri-urbana. Il collettivo DOM- è stato invitato a creare un’opera d’arte dedicata a questo territorio.

MIST è il risultato di un lungo periodo di residenza artistica in cui DOM-, attraverso differenti metodologie d’intervento che tematizzano la relazione tra corpi, soggettività e territori, ha collezionato informazioni percettive, mitologiche e sociali sull’ambiente, tentando di mettere in dialogo i diversi attori che più o meno evidentemente insistono e hanno interessi in quest’area.

Quello che ne scaturisce è un rito collettivo, un gesto artistico di ricucitura del centro con le periferie, l’atto fondativo di una possibile alleanza tra persone e comunità che possano prendersi cura di questo pezzo di campagna in città, simbolicamente e materialmente. Un incontro tra chi guarda con gli occhi della tecnica, della politica, della strategia territoriale e di chi abita, vive e frequenta questi luoghi, sviluppando affezione ed empatia.

Il rito si compone di un cammino di circa due ore dentro la sostanza dei luoghi, di un atto di trasformazione che invocherà dimensioni extra-umane e mostruose, e di una festa, seguendo la tripartizione che tradizionalmente compone i riti di passaggio: il tempo della separazione, il tempo della trasformazione, il tempo della reintegrazione.

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